venerdì 30 giugno 2017

Improvvisazione dopo aver visto un quadro di Strudwick - dal quinto canto dell'"Art Nouveau" di Giancarlo Petrella

Quali fuggevoli acque da una mano,
che vaso mal gradito si rivela,
fugge così il pensere e con ei ‘l tempo;
fugge come le dita fra i capelli
quando ti pettini: fluisce e par ritmo
sussurrato da un sospiro nascente
dalle viscere della terra buie.

Il Dimonio in un sogno apparve a Tàrtini,
sospirandogli suon' più bei del cielo,
dacché i folletti senton più degl’angeli
il verso, il ritmo. Le ricchezze date
terrene in dono il divino placarono,
per atto umile l'ignoto rendendo,
perciò sfiora l’arpa e l'altro tralascia!

Fiamme infernali avvolsero la misera
terra, dalla terra profonda emerse;
pianti laceravano gli infernali
Dei quando l’Etna sconsolava il mare:
uno strido; quel suono è poco al dolce
arpeggio donato dal tuo talento;
a noi il palpitar, il vano lamento.

Gli affanni sono maschere, illusioni,
se fossero un io attuale vi sarebbe
e non mutevole; nel palpitare
cerchiam rifugio, un essere non dato:
muta come musica; ma il desïo
si muove e nel suo talento rimane
unico, come colèi che si ama.


di Giancarlo Petrella,
tratto da "La Morte del Tempo - Art Nouveau”
Proprietà letteraria riservata©

mercoledì 14 giugno 2017

Totila - dal quarto canto del "Cortese Memorie di un Sogno" di Giancarlo Petrella

Lo guardavano i padri dalla corte
dei morti Totila quando la lancia
muoveva, prima dello scontro a Gualdo,
per mostrare la propria abilità:
di più bello che v’è di questa gioia?
Gioia nel muovere il cavallo e l’arma
palleggiando, mostrandosi persuaso,
incitando non gli altri ma i suoi padri.
Fu inutilmente, tanto più gloriosa.
E chi ai morti si affida, braccia aperte
avrà come l’oceano che, avvolgendo
sé, non dimentica nessuno. Urlava
per terminare la gloria dei greci,
inutilmente, non vedrà nel giorno
l’elmo lo splendido volto. Più gloria
è data agli sconfitti che pietosi
ai padri s’affidavano, non l’oro,
non l’impero venerando ma i demoni,
che sotterranei reclamano vita.


di Giancarlo Petrella,
tratto da "La Morte del Tempo - Cortese Memorie di un Sogno"
Proprietà letteraria riservata©