D’amor ordito, leggiadro deserto,
cremisi stivali accesi viventi
che ti sfiorano,
fortunata,
eccelsa Veste, dorata,[1] finissima
come le sue sovracciglia, concedimi
del sacro segreto l’emanazione;
ai suoi lumi
piange il sole
qual infante:
dopo la morte del Dio, Lei sol vive.
Beffeggio al declino; libera, mira
i liberi petali e in una morte
de la natura fragili al malvagio
moto; a Dei
dissonanti,
cui dovuti li rese la ragione,
non difetta la lor possanza; invoca,
tuttavia, qual sogno un ricordo, un mondo
il pensiero,
il sonno un tempo, la necessità
della sua beltà, la Dea libertà.
Gelidi cadaveri[2] ∨ i pensieri,[3]
non han valore, è lo sguardo a donargli
l’aurora; e nel mentre oblia l’arditezza,
vana, il vero
di conchiùdere,
altro più elevato, dorata veste,
mostrasi nel tramonto del pensiero;
compiacente,
ben sai e senti,
prediletta
Veste, d’esser l’Eletta al Creato tutto.
Inscindibile,
dorata Veste, da Lei come 'l sole
e la luce, qual Narciso e la fonte,
simboleggi,
col tuo velare e svelar, l’arditezza
dell'alta fantasia; immaginazione
che copre, qual velo splendido prima
dei tempi tessuto, la verità
ultima, il cui sangue è 'l dormire, e il nome
suo: Bellezza.
Sacra Veste,[4]
che la sostieni, dal globo allontanala;
concedimi che io conosca per quale
ragione le ere declinino, e cadano
i pensieri
fra l'odio come forze primordiali,
cadano e si spengano i nostri nomi,
ma la bellezza, l'unico pensiero
prettamente abissale,[5] sia accerchiato
fra le labbra dal sangue sigillato,
imperituro,[6]
nel suo riso.
[1]Prima, cfr. Canto VI, erano le calze ad essere dorate, ora la veste; probabilmente oltre che ad essere un altro abbigliamento, si tratta di un’altra fanciulla. Ndc
[2]Trocheo pirricho | trocheo pirrichio | trocheo.
[3]Canto IV, 2: «Non esistono pensieri profondi/ma è lo sguardo che a noi li rende tali». Ndc
[4]Al termine del componimento, la veste diviene persino sacra. Ndc
[5]Ed essendo unico nella sua specie, di pensiero non si tratta; è qualcosa di non pensabile.
[6]Non poteva non essere questa parola, al di là della concessione dell’ipermetro.
di Giancarlo Petrella,
tratto da "La Morte del Tempo - Art Nouveau”
Proprietà letteraria riservata©
nb. Le note segnalate con la dicitura Ndc sono a cura di Nicoletta Pia Rinaldi - Proprietà letteraria riservata©
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